Presentazione dell’Istituto
Il perché di un nome
Ines Giagheddu, classe 1923, era un’insegnante di lettere che si era laureata all’università di Firenze nel 1940. Era l’ultima degli otto figli di Giovanni Agostino Giagheddu, Segretario comunale morto ultracentenario, i cui figli, in particolare Stefano (1886- 1970) Consigliere della Corte dei Conti e Avvocato del Consiglio di Stato, e Antonio (1899-1966) Presidente di sezione della Corte dei Conti hanno dato molto prestigio al paese.
Quando alla fine dell’agosto del 1950 la Prof.ssa Ines fu investita, in un’escursione sul monte Ortles, da una bufera di neve, la tragedia che la colpì a 33 anni non lasciò indifferente i suoi concittadini.
Nel novembre del 1953, si inaugurò la scuola media e le autorità di allora intitolarono la scuola alla compianta prof.ssa anche perché la famiglia per l’occasione aveva assegnato alla scuola un assegno di £ 25.000 perché fosse istituita una borsa di studio a sua memoria.
Nel Settembre del 2001, con l’Istituzione dell’Istituto Comprensivo, che riuniva la scuola Materna Statale, la scuola Elementare, la scuola Media, la titolazione “Ines Giagheddu” è stata d’ufficio trasferita all’Istituto Comprensivo.
(notizie tratte da un vecchio sito dell’Istituto, visitabile al seguente link)
L’Istituto
L’Istituto Comprensivo “Ines Giagheddu” di Calangianus si costituisce nel settembre del 2001, con l’aggregazione della
logo vecchio 28 February 2017
Il logo dell’Istituto prima del 2016.
La Dott.ssa Maria Grazia Casu dirige l’Istituto dal 1° settembre 2020.
Il suo obiettivo è rinnovare la nostra scuola e renderla più funzionale.
Nell’anno scolastico 2015/16 le scuole di Sant’Antonio sono tornate a far parte del Comprensivo di Palau.
cropped-Logo-I.C.-Ines-Giagheddu.jpg 5 August 2016
L'”Ines Giagheddu” ha cambiato logo. Come il primo, anche questo è stato ideato dagli alunni guidati, stavolta, dal docente di Arte e Immagine, Prof. Daniele Sistu.
Il Territorio in cui opera la Scuola: Calangianus
Presentazione dell'Istituto 10 September 2016
Calangianus-Stemma 21 March 2017
Economia. nel paese, in questi ultimi anni, si è assistito ad un cambiamento irreversibile delle strutture economiche: l’artigianato ha subito un forte calo come pure l’apparato industriale che ha prodotto una dispersione lavorativa, rendendo instabile l’economia del paese. Sempre legata al mondo del sughero è la produzione di macchinari ad alta tecnologia per la lavorazione dello stesso. Sino al 198, inoltre,7 erano presenti circa 64 cave attive di granito, nelle quali lavoravano circa 350 addetti e circa 200 unità nell’indotto (assistenza e trasporti). Oggi, a causa della grave crisi internazionale, le imprese hanno subito un graduale calo, sino alla chiusura delle cave. A Calangianus sono presenti anche industrie per la costruzione di mobili su misura, di infissi in legno, in alluminio e in PVC. Esiste una realtà zootecnica rilevante che annovera allevamenti di alta genealogia, premiati a livello nazionale.
Situazione socio-ambientale. il paese conta 4.500 abitanti; sono presenti monoranze comunitarie, provenienti soprattutto dalla Romania ed extracomunitarie provenienti principalmente dal Marocco. La Comunità locale, purtroppo, come tante altre comunità, non è esente da fenomeni quali la tossicodipendenza, l’alcolismo e la microcriminalità. Una realtà preoccupante che la scuola non può ignorare: infatti, l’età media degli alunni che la frequentano è proprio quella in cui i ragazzi sono più facilmente influenzabili da mode o da messaggi ambigui. per questo il nostro Istituto promuove progetti finalizzati all’educazione alla salute e ala legalità che coinvolgono gli studenti e le loro famiglie.
Diverse associazioni di volontariato, ormai da decenni, promuovono azioni di solidarietà e sostegno verso la fascia debole della popolazione e affiancano la scuola con interventi di educazione e istruzione permanente
Il Territorio in cui opera la Scuola: Luras
Luras-Stemma 21 March 2017
Sa limba: il dialetto lurese. Il paese di Luras, pur essendo inserito in un contesto geografico gallurese, ha mantenuto viva una sua particolare identità linguistica: è da considerarsi infatti espressione di una variante del sardo logudorese, inserita in una zona in cui è il dialetto gallurese di origini corse ad essere predominante.
L’originalità linguistica dei lurisincos, i luresi, si evidenzia in particolare dalla musicalità dell’accento, ma anche da altri aspetti come l’utilizzo solo dell’articolo femminile sas per i sostantivi al plurale: “gli uomini” viene tradotto sas omines, mentre nelle altre varianti del logudorese è sos omines.
L’ipotesi più accreditata, in grado di spiegare perché Luras ha conservato la parlata logudorese, ci riporta indietro nel tempo, intorno al 1200: in quell’epoca la Gallura fu infestata da un’epidemia; solo Luras rimase immune dal flagello e poté difendersi dai Corsi che dal nord dell’isola occupavano i luoghi lasciati deserti dalle altre popolazioni galluresi in fuga.
L’economia. Luras ha un’economia differenziata: sono presenti attività legate all’artigianato (soprattutto lavorazione del sughero e del granito) e all’edilizia, aziende agropastorali (notevole la viticoltura) e commerciali. Risulta tuttavia diffusa la condizione della donna casalinga, mentre non pochi sono i cittadini disoccupati, non solo giovani. Nel paese è presente un considerevole nucleo di lavoratori extracomunitari, ben inseriti nella comunità, i cui figli frequentano i vari ordini della Scuola.
Le risorse culturali. Per quanto riguarda l’aspetto culturale, Luras è un centro abbastanza attivo: oltre ala biblioteca comunale che sarà ristrutturata a breve, esiste il museo etnografico “Galluras”, fedele ricostruzione degli ambienti tipici della civiltà gallurese tra la fine del ‘600 e la prima metà del ‘900. Ma Luras ospita anche un prestigioso premio letterario intitolato a Filippo Addis, narratore lurese di rilievo nel panorama letterario della Sardegna. Da segnalare inoltre la “Collezione Forteleoni”, opera di una personalità singolare che usò il sughero a fini artistici. Nel paese sono presenti alcune chiese di pregevole fattura architettonica, mentre nelle campagne abbiamo dei dolmen e, molto famosi, due oleastri millenari.